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L’influenza suina [H1N1]

Ultimo Aggiornamento 11 Gennaio 2018

L’influenza suina è una malattia respiratoria causata da un virus(virus dell’influenza) che infetta il tratto respiratorio dei suini che di conseguenza comporta secrezioni nasali, tosse  e inappetenza.Questa influenza produce praticamente gli stessi sintomi sia nei suini che negli esseri umani, e può durare da una a due  settimane nei suini che riescono a sopravvivere a tale infezione.

Il virus dell’influenza suina è stato isolato per la prima volta nel 1930 negli stati uniti ed è stato riconosciuto da parte di allevatori e veterinari, come il responsabile di infezioni nei maiali di tutto il mondo. In alcuni casi le persone hanno sviluppato l’influenza dei suini stando a stretto contatto con loro (allevatori, agricoltori) e allo stesso tempo alcune popolazioni di suini hanno contratto il virus influenzale umano.

Nella maggior parte dei casi le cross-infezioni da suino e uomo e da uomo a suino,sono rimaste sempre circoscritte nelle aree locali e non hanno causato infezioni a livello nazionale o mondiale.

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Sfortunatamente, questa situazione di  cross-infezione con i virus dell’influenza ha avuto il potenziale di cambiare. Gli studiosi ritengono che il ceppo dell’influenza suina del 2009, che ha fatto la sua prima comparsa in Messico, dovrebbe essere rinominato la nuova influenza H1N1 in quanto è stato riscontrato che essa ha infettato persone e che mostra due antigeni primari di superificie: H1 (hemagglutinin tipo 1) e N1 (neuraminidasi tipo 1).

Ricerche recenti hanno dimostrato che degli otto componenti dell’RNA della nuova influenza H1N1 uno deriva dai ceppi dell’influenza umana, due dai ceppi dell’influenza aviaria e cinque dai ceppi dell’influenza suina.

Perchè l’H1N1 infetta l’uomo?

L’influenza di tipo A,B o C è data da un virus  con RNA a genoma segmentato, questo significa che il codice genetico di RNA virale non è singolo filamento ma esiste in otto diversi segmenti. Il virus dell’influenza umana o aviaria possono infettare il tratto respiratorio dei suini durante una  infezione di influenza suina; così facendo per errore alcuni filamenti di RNA del virus umano possono  assimilare l’influenza suina durante la replicazione.

Per esempio una cellula può arrivare a contenere otto segmenti di  influenza suina e otto segmenti di RNA dell’influenza umana; il numero totale di RNA virali in una cellula cosi sarebbero sedici, quattro segmenti di suina e quattro di influenza umana possono poi incorporarsi dentro un’unica particella contenente otto segmenti di RNA virali derivanti dalle sedici disponibili.

Queste varie combinazioni di RNA possono portare a un nuovo sottotipo di virus (spostamento antigenico) che può avere la capacità di infettare l’uomo, pur mostrando le caratteristiche dell’influenza suina. E’ anche possibile che tutti e tre i tipi di influenza (aviaria, umana e suina) si mescolino se una cellula viene infettata con tutti e tre i virus.

I suini sono un ottimo ospite intermediario a tutti i tipi di influenza perchè possono tranquillamente accogliere tutti i virus influenzali dei mammiferi. La conseguenza di questo è facilmente intuibile, il suino diventa un crogiolo di virus influenzali che possono mutare e fondersi.

Quali sono i sintomi dell’influenza suina?

I sintomi dell’H1N1 sono comuni a tutte le influenze. Febbre elevata intorno ai 38-39 gradi centigradi,secrezioni nasali, emicrania ed affaticamento. In alcuni pazienti esistono anche sintomi gastrointestinali, quali nausea, vomito e diarrea. Esistono poi complicazioni, quali la polmonite ed in casi più gravi e persistenti le convulsioni. Il decesso avviene spesso per infezioni batteriche secondarie dei polmoni; infatti appropriate cure antibiotiche devono essere effettuate verso questi pazienti che contraggono questo tipo di infezioni.

Il tasso di mortalità per questo tipo di influenza (H1N1) è dello 0,1%  mentre nel 1918 a causa dell’influenza spagnola il tasso di mortalità era compreso tra il 2% ed il 20%, questo ci mostra ampiamente quanto i media abbiano esagerato con l’allarmismo. Entro il giugno 2009, il virus ha raggiunto 74 paesi diversi in tutti i continenti tranne l’Antartide, e da settembre 2009, il virus è stato segnalato in molti paesi del mondo. Fortunatamente, il tasso di mortalità a partire da ottobre 2009 è diminuito, ma comunque superiore a quello per l’influenza tradizionale (media convenzionale tasso di mortalità per influenza è di circa 36.000 l’anno).

Diagnosi dell’influenza suina

Di solito, un test rapido (per esempio, campione tampone nasofaringeo) è fatto per vedere se il paziente è stato infettato da virus dell’influenza A o B. La maggior parte delle prove è in grado di distinguere tra i tipi A e B. Il test può essere negativo (assenza di infezione influenzale) o positivo per il tipo A e B. Se il test è positivo per il tipo B, è inprobabile che sia l’influenza suina (H1N1). Se è positivo per il tipo A, la persona potrebbe avere un ceppo tradizionale di influenza o l’influenza suina (H1N1).

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Tuttavia, l’accuratezza di questi test è stata contestata. L’influenza suina (H1N1) è definitivamente diagnosticata attraverso l’identificazione degli antigeni associati al particolare tipo di virus. In generale, questo test è fatto in un laboratorio specializzato e non è fatto da molti studi medici o laboratori ospedalieri. A causa del gran numero di nuovi casi di influenza suina H1N1, ora le strutture sanitarie sono  attrezzate al riconoscimento ed al trattamento di questo virus.

Esistono cure specifiche?

Il miglior trattamento per l’influenza nell’uomo è la prevenzione con la vaccinazione. Vista la neutralità di questo sito nei confronti di cure o farmaci non parleremo nello specifico dei vaccini e dei suoi pro o contro.Due agenti antivirali sono stati segnalati per aiutare a prevenire o ridurre gli effetti dell’influenza suina.

Questi farmaci non devono essere utilizzati indiscriminatamente, perché la resistenza virale a questi farmaci può esistere e deve essere verificata. Inoltre, non sono raccomandati se i sintomi influenzali sono già presenti da 48 ore o più, anche se i pazienti ospedalizzati possono ancora essere trattati oltre la linea guida delle 48 ore. Infezioni gravi in alcuni pazienti possono richiedere ulteriori misure di supporto quali il supporto della ventilazione ed il  trattamento di altre infezioni come la polmonite.

Storia dell’H1N1 nell’uomo

Nel 1976, c’è stato un focolaio di influenza suina negli stati uniti. Questo virus non è lo stesso che l’epidemia del 2009, ma era simile in quanto era un virus influenzale con  analogie all’influenza suina.  Il governo ha deciso di produrre un vaccino contro questo virus a causa di un decesso, ma il vaccino fu associato a complicanze neurologiche, nello specifico alla sindrome di Guillain-Barré e fu immediatamente interrotto.

La nuova influenza suina H1N1 può realmente essere prevenuta con un vaccino?
Come detto in precedenza la vaccinazione rimane il miglior metodo di prevenzione della malattia. Nel 2009 è stata consigliata la vaccinazione nei soggetti a rischio ovvero:
  • Donne in gravidanza
  • Personale medico e paramedico
  • Operatori dell’infanzia che lavorano con bambini di età inferiore ai 6 mesi
  • Persone tra i 6 mesi ed i 24 anni
  • E persone tra i 25 ed i 64 anni ad alto rischio per malattie croniche
Non volete vaccinarvi ma volete prevenire?
 
Senza vaccinazione, la strategia migliore è di non permettere che il virus H1N1 venga a contatto con le mucose , perché se il virus non riesce a raggiungere le cellule in cui  può crescere, non può causare l’infezione. Esistono dei piccoli accorgimenti che se messi in pratica possono aiutare nella prevenzione della malattia e sono:
  • Uccidere o inattivare il virus prima che esso raggiunga una cellula umana utilizzando acqua e sapone per pulire le mani.
  • Utilizzare un disinfettante per le mani a base di alcol, se acqua e sapone non sono  disponibili.
  • Non toccarsi occhi, naso e bocca senza aver rispettato i punti precedenti
  • Evitare quanto possibile i posti affollati e chiusi
  • Disinfettare oggetti di uso comune, quali mouse tastiere o altre cose che vengono in contatto con più persone
  • Se  infetti da H1N1 utilizzare mascherine chirurgiche per evitarne la diffusione.
Spoiler

Cosa dovresti sapere per la stagione influenzale 2014-2015. Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. http://www.cdc.gov/flu/about/season/flu-season-2014-2015.htm. Consultato il 31 maggio 2015.
Bennett JE, et al. Influenza (compresa l’influenza aviaria e suina). In: Mandell, Douglas, e Bennett’s Principles and Practice of Infectious Diseases. 8 ed. Philadelphia, Pa .: Saunders Elsevier; 2015. https://www.clinicalkey.com. Consultato il 27 maggio 2015.
L’influenza: cosa fare se ti ammali. Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. http://www.cdc.gov/flu/takingcare.htm. Consultato il 31 maggio 2015.
Thorner AR. Trattamento e prevenzione dell’influenza pandemica H1N1 (“influenza suina”). http://www.uptodate.com/home. Consultato il 27 maggio 2015.

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