Ultimo Aggiornamento 19 Giugno 2025
L’aspirina, appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), è storicamente il primo principio attivo identificato di questo gruppo. La sua molecola principale, il salicilato, è un derivato naturale ricavato da piante come il salice bianco (Salix alba), le cui proprietà analgesiche e antipiretiche erano già note nell’antichità.
Già Ippocrate, nel V secolo a.C., prescriveva decotti di corteccia di salice per il trattamento di dolore e febbre.
L’azione farmacologica dell’aspirina si esplica attraverso l’inibizione irreversibile degli enzimi ciclossigenasi (COX-1 e COX-2), responsabili della sintesi delle prostaglandine, mediatori centrali nei processi infiammatori, dolorosi e febbrili.
Applicazioni terapeutiche principali
1. Gestione del dolore e dell’infiammazione
L’aspirina è ampiamente utilizzata per il trattamento sintomatico di cefalee, sindromi influenzali, traumi articolari o muscolari (come distorsioni), dolori mestruali, artrite e forme lievi di emicrania.
2. Prevenzione degli eventi cardiovascolari
A basse dosi, l’acido acetilsalicilico esplica un’azione antiaggregante piastrinica utile nella profilassi primaria o secondaria di eventi aterotrombotici, quali infarto miocardico e ictus ischemico, in pazienti con elevato rischio cardiovascolare. Tuttavia, questa terapia preventiva deve essere intrapresa esclusivamente sotto indicazione e monitoraggio medico.
3. Trattamento in fase acuta di eventi coronarici
In contesti di emergenza, l’aspirina viene somministrata tempestivamente a soggetti colpiti da infarto o ictus ischemico per ridurre la formazione di ulteriori trombi. Trova inoltre impiego post-intervento in pazienti sottoposti a procedure di rivascolarizzazione come angioplastica coronarica o bypass aortocoronarico.
4. Altri impieghi clinici
L’aspirina può essere indicata nel trattamento di patologie autoimmuni e infiammatorie croniche, tra cui artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico e pericardite. È talvolta raccomandata in soggetti con diabete di lunga durata, retinopatia o predisposizione genetica al carcinoma del colon-retto.
Uso pediatrico
L’impiego dell’aspirina nei soggetti di età inferiore ai 18 anni è generalmente controindicato, in particolare in presenza di infezioni virali, per il rischio associato alla rara ma grave sindrome di Reye. In casi eccezionali e ben documentati, può essere prescritta sotto stretto controllo medico. In alternativa, si predilige l’uso di paracetamolo o ibuprofene.
Controindicazioni e precauzioni
L’aspirina richiede cautela o va evitata in presenza delle seguenti condizioni cliniche:
-
Disturbi della coagulazione (es. emofilia)
-
Ipertensione arteriosa non controllata
-
Asma bronchiale
-
Ulcere gastriche o duodenali attive
-
Patologie epatiche o renali
-
Ipersensibilità ai FANS
Durante gravidanza e allattamento, l’uso deve essere valutato con attenzione: se ritenuto necessario, è raccomandato il dosaggio minimo efficace, esclusivamente sotto controllo medico.
Interazioni farmacologiche
L’aspirina può modificare l’efficacia o la sicurezza di altri farmaci, con possibili effetti sinergici o antagonisti. Tra le interazioni più rilevanti:
-
Altri FANS (es. ibuprofene, naprossene): aumento del rischio gastrointestinale
-
Antidepressivi SSRI (es. sertralina): potenziale aumento del rischio emorragico
-
Anticoagulanti orali (es. warfarin): rischio elevato di sanguinamento
-
Metotrexato: potenziamento della tossicità ematologica
Effetti collaterali
Reazioni comuni
-
Irritazione gastrica
-
Dispepsia (cattiva digestione)
-
Nausea
Eventi meno frequenti
-
Peggioramento di asma preesistente
-
Vomito
-
Emorragie minori o lividi spontanei
-
Infiammazione gastrica o ulcerazioni
Complicazioni rare ma gravi
-
Emorragie gastrointestinali o cerebrali
-
Insufficienza renale acuta
-
Ictus emorragico
Conclusione
L’aspirina rappresenta uno dei farmaci più studiati e utilizzati nella storia della medicina moderna, apprezzata per le sue proprietà analgesiche, antinfiammatorie e soprattutto antiaggreganti. Nonostante la sua efficacia comprovata, il suo impiego deve sempre essere valutato con attenzione, tenendo conto del profilo clinico individuale e delle possibili controindicazioni o interazioni farmacologiche.
L’automedicazione, soprattutto nei trattamenti prolungati o nei soggetti pediatrici, è fortemente sconsigliata. È fondamentale attenersi alle indicazioni del medico curante e non modificare mai il dosaggio senza supervisione.
Referenze
Aspirin – British National Formulary (BNF) / NICE
Aspirin and heart disease” (2019) – American Heart Association
Reye syndrome (2020) – National Organization for Rare Disorders (NORD)