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Esami del sangue per verificare il rischio di malattie cardiache

Ultimo Aggiornamento 27 Dicembre 2015

Il sangue offre uno specchio molto dettagliato circa la salute del cuore. Ad esempio, alti livelli di colesterolo “cattivo” nel sangue possono essere un segno di un rischio maggiore di sviluppare un attacco di cuore. Ma anche altre sostanze nel sangue possono aiutare il medico a stabilire se esistono le condizioni che possono indicare future patologie cardiache.

E’importante ricordare che un esame del sangue da solo non determina il rischio di malattie cardiache, quindi è bene tenere sempre in mente che i fattori di rischio più importanti per le malattie cardiache sono il fumo, l’ipertensione arteriosa, il colesterolo alto ed il diabete.

Proteina C-reattiva

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La proteina C-reattiva è una proteina che il fegato produce come risposta del corpo alle infezioni, in pratica è la risposta infiammatoria.

La presenza di proteina C-reattiva è un segno di infiammazione in qualche parte del corpo. Tuttavia, i test per la  proteina C-reattiva non possono individuare in quale parte del corpo questo accade. L’infiammazione svolge un ruolo chiave nel processo di aterosclerosi, in cui i depositi grasso intasano le arterie. La proteina C-reattiva ovviamente non è l’unico fattore che può far capire al medico se vi è un problema cardiaco. Ma questo esame del sangue, insieme ad altri fattori di rischio contribuisce a creare un quadro generale della salute del cuore.

Il risultato del test per la proteina C-reattiva può essere interpretato con dei valori che evidenziano il rischio di malattia cardiaca, ovvero:

  • Rischio basso (meno di 1,0 milligrammi per litro, o mg / L)
  • Rischio medio (da 1,0 a 3,0 mg / L)
  • Rischio alto (superiore a 3,0 mg / L)

Questi valori,  è bene ricordare che sono quelli prefissi dall’American Heart Association.

Farmaci che abbassano il colesterolo possono ridurre i livelli di proteina C-reattiva e ridurre il rischio di malattie cardiache, ma non è consigliabile assumere questi farmaci solo per ridurre il livello di proteina C-reattiva. E’ fondamentale quindi, valutare il proprio caso con il medico, al fine di trovare la giusta terapia.

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Fibrinogeno

Il fibrinogeno è il precursore della fibrina, una proteina nel sangue che è essenziale nella coagulazione del sangue. Ma un eccesso di fibrinogeno può causare la formazione di un grumo in un’arteria, che può portare ad un attacco di cuore o ictus.

Un eccesso di fibrinogeno può anche significare la presenza di aterosclerosi.

Spesso il medico ordina esami per controllare il livello di fibrinogeno se si dispone di un fattore di rischio per le malattie cardiache. La scarsa attività fisica, il fumo e l’alcol possono aumentare il livello di fibrinogeno. Ma questo potrebbe accadere anche con un eccesso di estrogeni, ad esempio durante l’assunzione della pillola anticoncezionale.

Un livello di fibrinogeno normale è considerato tra i 200 ed i 400 mg / L.

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Omocisteina

L’omocisteina è un amminoacido che l’organismo usa per alcuni processi importanti che variano dalla produzione di proteine ​​alla costruzione del tessuto. Ma un eccesso di omocisteina può aumentare il rischio di ictus, e arteriopatia periferica.

Molto spesso, vengono controllati i livelli di omocisteina, se in passato si ha avuto problemi cardiovascolari, ma non si dispone dei fattori di rischio tradizionali. Un livello di omocisteina normale è tra i 4,4 e 10,8 micromoli per litro (mmol / L).

Il livello di omocisteina può tornare a valori normali se si assumono folati (acido folico) e vitamine del gruppo B nella dieta, ovvero attraverso alimenti come verdure e cereali. In alternativa è possibile assumere folati tramite integratori.

Tuttavia è bene ricordare che il ruolo dell’omocisteina è ancora controverso, e non si ha una vera e propria certezza che riducendo il livello di omocisteina si riduca il rischio di decesso per malattie cardiache.

Colesterolo

Il colesterolo è essenziale per l’organismo umano.  Ma un eccesso di colesterolo  può portare ad una serie di problemi e malattie cardiache. I valori che possono indicare il rischio di avere un attacco di cuore o altre malattie cardiache sono:

  • Colesterolo totale. Si tratta di una somma totale del colesterolo del sangue. Un alto livello può mettere a rischio di sviluppare malattie cardiache. Il colesterolo totale dovrebbe essere inferiore a 200 milligrammi per decilitro (mg / dL) o 5,2 millimoli per litro (mmol / L) in una persona sana.
  • Lipoproteine ​​a bassa densità (LDL). Questo è il famigerato colesterolo “cattivo”. Un eccesso di questo tipo di colesterolo nel sangue provoca l’accumulo di depositi grassi nelle arterie  dando  vita a quella patologia nota come aterosclerosi, che riduce il flusso sanguigno. Questi depositi di grasso nelle arterie a volte si rompono, e possono viaggiare attraverso il flusso sanguino, portando a patologie talvolta letali.  Un livello di colesterolo LDL  normale deve essere inferiore a 130 mg / dl (3,4 mmol / L).
  • Lipoproteina ad alta densità (HDL). Questo è il colesterolo “buono”, perché aiuta a spazzare il colesterolo LDL, mantenendo aperte le arterie e permettendo al sangue di scorrere più liberamente. Un buon livello di colesterolo HDL dovrebbe essere tra i 60 mg / dl (1,6 mmol / L) o superiore, anche se spesso è maggiore nelle donne.
  • I trigliceridi. Alti livelli di trigliceridi di solito hanno un significato ben preciso, si mangiano regolarmente più calorie di quante se ne bruciano. Alti livelli  di trigliceridi possono aumentare il rischio di malattie cardiache. Il livello dei trigliceridi dovrebbe essere inferiore ai 150 mg / dl (1,7 mmol / L).

Lipoproteina (a)

La Lipoproteina (a), (detta anche terzo colesterolo) è un tipo di colesterolo LDL che è determinato dai geni e non è influenzato dallo stile di vita.

Alti livelli di Lipoproteina (a) possono essere un segno di un aumentato rischio di malattie cardiache, anche se vi sono pareri controversi al riguardo. Un esame per la Lipoproteina (a) spesso viene eseguito se dispone già di aterosclerosi o di un’altra malattia del cuore.

Peptidi natriuretici

Peptide natriuretico cerebrale, è una proteina che il cuore ed i vasi sanguigni producono. Il Peptide natriuretico cerebrale (BNP) aiuta il corpo ad eliminare i liquidi, rilassa i vasi sanguigni e dirige il sodio nelle urine.

In presenza di un cuore è danneggiato, il corpo secerne alti livelli di BNP nel flusso sanguigno per cercare di alleggerire la pressione sull’organo.  I livelli di BNP possono anche aumentare in presenza di un forte dolore toracico recente come nel caso della angina instabile o dopo un attacco di cuore.

Il livello di BNP è un importante marcatore che può aiutare nella diagnosi e nella valutazione dello scompenso cardiaco e altre patologie cardiache. I livelli normali variano a seconda dell’età e del sesso. Il  BNP è fondamentale per verificare se la mancanza di fiato è dovuta ad insufficienza cardiaca.

Come sempre,  è doveroso ricordare che un elevato livello di BNP non è sufficiente per diagnosticare un problema al cuore. Infatti, il cardiologo prenderà in considerazione tutta una serie di particolari, tra cui i fattori di rischio e altri risultati di specifici analisi del sangue.

Spoiler

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