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Le ustioni : classificazione e valutazione

Ultimo Aggiornamento 9 Dicembre 2023

La maggior parte delle persone considera le ustioni come delle lesioni tipiche della cute, mentre invece, esse possono coinvolgere altri organi. Le ustioni stesse interessano strutture poste al di sotto della pelle, tra cui i muscoli, le ossa, i nervi e i vasi sanguigni. Alcuni tipi di ustioni, possono ad esempio danneggiare gli occhi in modo irreparabile.

Possono essere inoltre danneggiate le strutture dell’apparato respiratorio, con conseguente ostruzione delle vie aeree causate dalla tumefazione dei tessuti, persino con comparsa di insufficienza respiratoria e di arresto respiratorio.

Oltre al danno fisico causato, il paziente spesso è vittima di problemi emotivi e psicologici, che iniziatisi con l’emergenza, possono perdurare per tutta la vita. Quando ci si occupa di un paziente ustionato si deve sempre pensare alle possibili conseguenze connesse con l’ustione.

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Gradi delle ustioni

Per esempio, una emergenza medica o un incidente possono avere condotto all’ustione. Il paziente può essere stato vittima di un’ischemia miocardica acuta mentre stava fumando una sigaretta, la quale, non più controllata, può aver provocato un incendio. Quindi è buona norma nel caso  siate soccorritori professionali effettuare una valutazione che possa mettere in evidenza una eventuale cardiopatia anche se l’ustione può rappresentare la lesione più evidente.

Classificazione e valutazione

In presenza di ustioni, la valutazione del paziente comporta la classificazione e quindi l’esame delle ustioni. Le ustioni possono essere principalmente classificate e valutate in tre modi:

  • In base all’agente lesivo e la fonte dell’ustione
  • In base a profondità
  • In base alla gravità

Tutti questi elementi sono importanti per stabilire il grado di urgenza e il tipo di intervento necessario. Tali classificazioni vengono trattate dettagliatamente nelle righe che seguono.

Agente lesivo e fonte

Le ustioni possono essere classificate in base all’agente lesivo e alla fonte  dell’ustione. Il rilievo della provenienza dell’agente ustionante può rendere la classificazione più specifica. Per esempio, un’ustione può essere descritta come ustione chimica da contatto con calce. L’agente causale e l’ origine non devono mai venire presunti, gli errori in casi come questi possono essere fatali.

Quella che può apparire come una ustione termica, può invece esser dovuta a radiazioni,o e possibile rilevare lievi ustioni termiche sul viso del paziente e dimenticare di prendere in considerazione eventuali ustioni oculari. È sempre necessario raccogliere informazioni dalle osservazioni effettuate nei racconti e dal colloquio con il  paziente. Le ustioni vengono classificate in primo grado, secondo grado e di terzo grado.

Ustioni di primo grado

In questo caso le ustioni interessano solo l’epidermide. Esse sono caratterizzate da eritema, talora accompagnato da una lieve tumefazione. Un esempio è rappresentato dalle scottature solari. Il paziente di solito lamenta dolore localizzato nella sede della lesione. La scottatura guarisce spontaneamente, senza formazioni di tessuto cicatriziale. Questo tipo di ustioni viene anche denominato di primo grado

Ustioni di secondo grado

Sono ustioni che interessano tutto lo stato epidermico e giungono a danneggiare il derma , senza che siano raggiunti tessuti sottostanti. In questi casi il dolore è intenso, l’eritema è notevole, compaiono flittene e la cute si presenta chiazzata. Le bruciature di questo tipo causano tumefazione e formazione di vescicole  per 48 ore dopo il verificarsi della lesione, poiché plasma e liquidi tessutali si accumulano a livello cutaneo. Se trattate con interventi opportuni, queste ustioni guariscono da sole, con scarsissima formazione di tessuto cicatriziale.

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Ustioni di terzo grado

Si tratta di ustioni in cui tutti gli strati della cute sono danneggiati. Alcune ustioni di questo tipo  sono difficili da distinguere dalle ustioni parziali; tuttavia nelle  ustioni di terzo grado ci sono di solito aree carbonizzate di colore nero o marrone oppure aree secche di colorito biancastro. Il paziente può avvertire dolore inteso oppure, se il danno ha coinvolto le strutture nervose, può non avvertire alcun dolore.

Le ustioni a tutto spessore possono imporre un trapianto di pelle. La loro guarigione avviene con formazione di una cicatrice evidente. Le lesioni di questo tipo danneggiano tutti gli strati della cute e possono inoltre, danneggiare il tessuto sottocutaneo, il tessuto muscolare, le ossa e gli organi sottostanti. Queste lesioni vengono classificate come di terzo grado.

Gravità

Nel valutare la gravità di un’ustione, devono essere considerati i seguenti fattori:

Agente ustionante e sua fonte

L’agente causale e la sua origine possono essere molto significativi per quanto riguarda la valutazione paziente. Una ustione causata dalla corrente elettrica può causare soltanto piccole aree di lesione cutanea, ma si accompagna a rischio elevato di gravi lesioni interne. Le ustioni chimiche rappresentano motivi di particolari preoccupazioni poiché le sostanze chimiche possono rimanere sulla cute e continuare l’azione caustica per ore e persino per giorni, entrando poi nel flusso ematico. Talvolta ciò avviene con determinati composti alcalini.

Regione del corpo ustionata

Qualsiasi ustione al viso offre motivi di particolare preoccupazione, poiché possono essere interessati gli occhi le vie respiratorie. Anche le mani e piedi sono aree le cui ustioni sono particolarmente preoccupanti, poiché lo sviluppo di tessuto cicatriziale può causare perdita di motlilità delle dita delle mani e dei piedi.

Particolare attenzione  è necessaria allo scopo di ridurre la possibilità aggravamento delle lesioni in queste sedi, quando il paziente viene mosso,  per impedire che i tessuti danneggiati si attacchino gli uni agli altri. Se le lesioni interessano la regione inquinale, le possibilità di contaminazione batterica sono di gran lunga più temibili del danno ai tessuti. Ed è quindi importante prestare molta attenzione.

Referenze
I Manuali Merck: Il Manuale Merck per gli Operatori Sanitari. http://www.merck.com/mmpe/sec21/ch315/ch315a.html?qt=burns&alt=sh #. 
Perdite di massa: Burns. Centers for Disease Control and Prevention. www.bt.cdc.gov / masscasualties / burns.asp.  
Schwartz RL, et al. Ustioni termiche. In: Tintinalli JE, et al. Emergenza Tintinalli di Medicina: una guida allo studio completa. 6 ° ed. New York, N.Y.: McGraw-Hill, 2004. http://www.accessmedicine.com/content.aspx?aID=605000&searchStr=burns # 605000. 
Holmes JH, et al. Burns. In: Brunicardi CF, et al. Schwartz Principi di Chirurgia. 8a ed. New York, N.Y.: McGraw-Hill, 2005. http://www.accessmedicine.com/content.aspx?aID=815974&searchStr=burns.